TOUR4EU incontra Ludovica Gregori «rising star» del Bauhaus europeo

 «Quando mi sono ritrovata nelle piccole realtà del centro Italia colpite dal terremoto del 2016, mi sono imbattuta nelle evidenti difficoltà dovute alla perdita del senso di comunità. Lì, ho capito che non dovevo focalizzarmi sulla ricostruzione ma su una fase intermedia, quella degli insediamenti temporanei, per il recupero dei rapporti umani». Questo racconta Ludovica Gregori, dottoranda in Architettura all’Università degli Studi di Firenze, a proposito del suo progetto di “Ricostruzione Sociale Post-Emergenza”, che le è valso uno dei dieci premi del concorso della Commissione Europea “New European Bauhaus rising stars” categoria under 30. Insieme a lei, altri quattro italiani ad aggiudicarsi un posto tra i vincitori.
Proprio pochi giorni fa, mercoledì 17 novembre, la dott.ssa Gregori ha avuto la possibilità di parlare del suo progetto – basato sul caso studio di Accumoli, piccolo paese del Centro Italia distrutto dal Terremoto del 2016 – durante la conferenza “Beautiful, sustainable, together” organizzata a Bruxelles dal programma europeo LIFE. Presenti alla conferenza, insieme a diversi rappresentanti delle Istituzioni Europee e delle no profit che in Belgio si occupano di istruzione e ricerca, anche TOUR4EU, organizzazione senza scopo di lucro che dal 2018 si occupa di promuovere gli interessi del sistema di istruzione superiore toscano per la ricerca all’interno dell’UE.  «I disastri naturali causano traumi quindi disaggregazione sociale – ha raccontato l’architetta proprio a TOUR4EU – e vivere in insediamenti post-emergenza può essere un’opportunità per la cura del trauma e della comunità. Questo potenziale è identificato nello spazio aperto, un elemento costante e indipendente dalla catastrofe avvenuta. Linee guida progettuali per lo spazio aperto degli insediamenti temporanei sono proposte che diventano strumenti resilienti per la socialità». Ma il pensiero di Gregori va già anche al di là della fase progettuale. «L’ulteriore sviluppo  – conclude, infatti – prevede di tradurre questi strumenti in parametri spaziali da utilizzare nei diffusi software BIM».
Una grande soddisfazione per la giovane dottoressa ma anche per l’Università degli Studi di Firenze, come si intende dalle parole della Prorettrice Debora Berti: «Siamo molto orgogliosi del brillante risultato raggiunto dalla nostra dottoranda in architettura, il cui progetto è stato scelto tra più di duemila candidature arrivate da tutta Europa. Un esempio per i nostri studenti di come passione ed entusiasmo, uniti a professionalità e preparazione possono portare grandi soddisfazioni. Questo è un riconoscimento anche per la nostra Università, che ha colto la sfida del presente, fatta di sostenibilità, innovazione e inclusività, per preparare i professionisti del futuro».

Ricerca: Nardini, strategia toscana per più investimenti Ue Adottati programmi Horizon da 14,7 mld

Ricerca: Nardini, strategia toscana per più investimenti Ue Adottati programmi Horizon da 14,7 mld

BRUXELLES, 17 GIU – “L’adozione dei programmi di lavoro di Horizon Europe apre un nuovo capitolo e ci auguriamo di poter raggiungere risultati ancora più significativi in questa nuova programmazione, assicurando una strategia comune della ricerca regionale che permetta di attirare sul territorio un maggior numero di finanziamenti europei”. Così l’assessora della regione Toscana all’Università e ricerca, Alessandra Nardini, ha sottolineato l’importanza per l’ecosistema toscano dei nuovi programmi di lavoro 2021-22 di Horizon Europe. Questi delineano infatti gli obiettivi e le aree tematiche specifiche a cui verranno destinati un totale di 14,7 miliardi di euro di finanziamenti per la ricerca.

Anche la professoressa Monica Barni, presidente dell’organizzazione toscana delle università e della ricerca TOUR4EU, ha espresso il proprio entusiasmo: “È motivo di grande soddisfazione notare che molti dei suggerimenti e commenti proposti dalla nostra associazione sono stati accolti ed integrati nei programmi di lavoro”.

 

ANSA

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Ue premia tre Atenei toscani

Università Studi Firenze, Scuola Normale e Scuola Superiore Sant’Anna tra vincitori European Universities

BRUXELLES – Ci sono tre Atenei toscani tra le 24 alleanze transnazionali di università europee premiate dalla Commissione Ue, nell’ambito del bando European Universities. Università degli Studi di Firenze, Scuola Normale e Scuola Superiore Sant’Anna sono infatti tra gli Atenei italiani vincitori del bando e faranno parte della nuova rete di alleanze tra Università e Istituti di formazione superiore di tutta l’Ue. “È sicuramente un grande risultato per gli Atenei toscani, a conferma che la direzione intrapresa è quella giusta” ha dichiarato la vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni. “Oltre ai tre Atenei selezionati, l’Università di Pisa è nella lista di riserva e l’Università degli Studi di Siena si è posizionata tra i primi trenta consorzi. Si tratta quindi di un riconoscimento importante della capacità progettuale delle nostre università in ambito europeo”. Le ‘Università europee’ sono alleanze transnazionali di istituti di istruzione superiore che si uniscono in alleanze per la conoscenza e la ricerca, a beneficio di studenti, docenti e della società civile. Le European Universities, realizzate con il sostegno finanziario dei programmi Erasmus + e Horizon 2020, migliorano la qualità, l’inclusione, la digitalizzazione e l’attrattiva dell’Istruzione superiore europea.

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Nuovo vademecum sui fondi europei per enti regionali e nazionali

Regole sulle sinergie nei programmi europei

BRUXELLES – Un nuovo strumento di lavoro a disposizione di enti regionali e nazionali impegnati nella programmazione delle risorse che provengono da fondi europei. È il Vademecum nella “versione febbraio 2021”, presentato durante un incontro fra il Gruppo informale uffici di rappresentanza italiani per la ricerca e l’innovazione (Giuri) e dal Coordinamento delle Regioni e delle Province autonome italiane a Bruxelles. Nella videoconferenza, a cui hanno preso parte anche rappresentanti di Dg Ricerca e Innovazione e Dg Regio, si sono discusse le sinergie tra i fondi strutturali, Horizon Europe e altri programmi europei legati all’innovazione.

Il Vademecum contiene perciò riferimenti legislativi, indicazioni sullo stato di avanzamento dei negoziati sui diversi programmi in sede Ue e 22 esempi di sinergie realizzate da autorità pubbliche regionali e provinciali, nazionali e universitarie tra fondi strutturali e rispettivamente i programmi Horizon Europe ed Erasmus.

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Ricerca Italia si mobilita per un bilancio Ue ambizioso

Da 2021, almeno 120mld per Horizon. Fra promotori Cnr ed Enea

BRUXELLES – Il mondo italiano della ricerca e dell’innovazione si mobilita per chiedere che il programma Horizon Europe sia dotato di un bilancio “ambizioso e all’altezza delle sfide europee”, “pari ad almeno 120 miliardi di euro”. Nel giorno in cui a Bruxelles prendono il via le Giornate europee della ricerca e dell’innovazione, una vasta rappresentanza del settore in seno al Giuri (Gruppo informale uffici di rappresentanza italiani per la r&i a Bruxelles) lancia un appello per sostenere la proposta del Parlamento Ue di aumentare il budget di Horizon Europe, il programma quadro europeo che dal 2021 sostituirà l’attuale Horizon 2020.

“Per l’Italia si tratta di un’occasione da non perdere” affermano i firmatari dell’appello, “il programma quadro europeo fa affluire ogni anno nel nostro paese quasi 700 milioni di euro: circa l’8% del totale della spesa pubblica italiana in R&S. I benefici vanno, tuttavia, molto al di là del solo ritorno economico”. La Commissione europea ha proposto per Horizon Europe una dotazione di 94,1 miliardi di euro. Fra i promotori dell’appello ci sono Apre (Agenzia per la promozione della ricerca europea), Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e delle pmi), Cnr, Enea, Enel, l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), Unioncamere, le università del Sacro cuore (Milano), di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio-Emilia, Parma, nonché Tour4Eu, la rete degli atenei toscani, e le Regioni Toscana e Lombardia.

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Barni, ‘Tour4Eu’ per attrarre finanziamenti Ue a ricerca in Toscana

Università e Regione insieme per strategia comune

FIRENZE – Sinergie tra il mondo della ricerca e le strategie regionali: questi i temi al centro dell’intervento della vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni, all’evento ‘La comunità italiana e innovazione incontra l’Europa’ organizzato ieri a Roma dall’Apre. Presenti, spiega una nota, anche il viceministro del Miur Lorenzo Fioramanti, Patrizia Toia della commissione industria del Parlamento europeo, e il direttore generale della direzione ricerca della Commissione europea Jean-Eric Pacquet.

“La Regione Toscana ha creato un’associazione di diritto belga che si chiama Tour4Eu (Tuscan organisation of universities and research for Europe) che raggruppa tutte le Università toscane e la Regione – ha spiegato Barni – al fine di assicurare una comune strategia della ricerca regionale e di attirare sul territorio più finanziamenti europei a gestione diretta”. Barni, che è anche presidente di Tour4Eu, ha sottolineato che “il prossimo Horizon Europe prevede 100 miliardi di euro destinati a progetti innovativi destinati a Università, Imprese, Enti di ricerca. Come Regione Toscana è importante posizionarsi insieme per intercettare parte di queste risorse“. Per questo, ha detto ancora, Tour4Eu “sta anche predisponendo una ‘posizione toscana unica e condivisa’ sul futuro di Horizon che invieremo al Governo e alla Commissione europea per evidenziare le nostre priorità legate all’innovazione e dettate dalla nostra Smart specialisation regionale”. “Tour4Eu – ha concluso Barni – è la seconda tappa di un percorso volto a intensificare le interazioni tra Regione Toscana e territorio, dopo il lancio dell’Osservatorio regionale sulla ricerca che sarà presentato a Bruxelles il prossimo 27 novembre”.

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Università toscane unite in Ue per il futuro della ricerca

Rettori a Bruxelles con vicepresidente Regione Barni

BRUXELLES – La Toscana e le sue sette università scendono in campo a Bruxelles per far sentire la loro voce sul futuro della ricerca europea e del programma Horizon Europe, che dal 2021 ne gestirà gran parte dei finanziamenti. Lunedì e martedì una delegazione guidata dalla vicepresidente della Regione con delega alla cultura, Monica Barni, ha presentato davanti a rappresentanti delle istituzioni comunitarie – come il direttore generale della DG Ricerca della Commissione Ue, Jean Eric Paquet, e alcuni europarlamentari – la posizione degli atenei toscani sul regolamento di Horizon Europe 2021-2027. Un documento tecnico contenente una serie di emendamenti al testo legislativo preparato da Tour4Eu, la neonata organizzazione delle università toscane che vuole fare da catalizzatore per i finanziamenti europei destinati alla ricerca, ma anche rafforzare la presenza degli atenei in Europa. Ne fanno parte le Università di Firenze, Pisa, Siena, Università per stranieri di Siena, Scuola Imt Alti Studi Lucca, Scuola Normale Superiore e Scuola Superiore Sant’Anna.

“Abbiamo presentato i risultati di una scelta politica forte della Regione Toscana, che ha voluto sempre di più creare una collaborazione fra gli atenei e i centri di ricerca toscani, con l’intento di porre al centro dello sviluppo sociale ed economico della nostra regione l’alta formazione e la ricerca”, spiega la vicepresidente Barni. “Ieri (lunedì, ndr), ad esempio, è stato un momento di discussione molto importante con il direttore generale Paquet – aggiunge – che ci ha presentato quelle che pensa saranno le novità del programma Horizon Europe e che potrebbero essere interessanti per le nostre università”.

Durante la missione a Bruxelles, i rettori delle università hanno “voluto dare importanza al fatto che anche nel prossimo programma Horizon le università e i centri di ricerca possano essere sempre al centro, con un giusto equilibrio fra la ricerca di base e quella applicativa. Senza dimenticare che senza ricerca di base anche l’innovazione ha poco senso”, spiegano congiuntamente.

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